DissociazioneCULTURALE
dal prog. Utop genes a cura di m.baldrini il manifesto. Prevede la sovversione delle regole del gioco. E della Pubblica Amministrazione Asserisce che la legge della sintesi divina é quella ESATTA, i consigli cristiano morali (ama il prossimo tuo come te stesso, non fare a gli altri quello che gli altri non farebbero a te)  sono la regola di tutti i DISSOCIATI
IL POTERE AL BUON SENSO lo slogan la dissociazione é gratuita. il dissociarsi con il nostro diritto al voto; o meglio raggiungere un quorum che permetta di gestire la cosa pubblica cioè il bene comune di tutti e crearci delle regole a misura d’uomo. che prevedono la gestione del potere politico, amministrativo, economico, socioculturale, alle potenzialità circoscrizionali e rionali .Tramite una rete di informazioni gestita da gente competente e capace. Il potere ai rioni con delegati capaci di qualità morali e sensibilità empatica da gestire gratuitamente o dietro minimo compenso. le problematicità del quartiere e del singolo cittadino con decisione di voto ad essere partecipe a questo totale RINNOVAMENTO GENERAZIONALE dove il terzo millennio apre alla comunicazione simultanea delle porte che sfociano nella complessità della comunicazione, dove l’interpretazione e la regola principale, dove il buon senso dovrebbe prevalere su impacci burocratici superati. Dove l’incompetenza regna sovrana a discapito nostro
senza di te il progetto utop génes non si può realizzare, vedi com’e importante la tua collaborazione spontanea ...  dissociati anche tu

influenze dai contesti

L'ambiente culturale e il contesto socio-politico di questo ultimo quarto del XX secolo, determinano in maniera incisiva la personalità di Maurizio Baldrini. In una società post-moderna esasperata dal consumismo e da varie crisi di valorigli anni adolescenziali dell'artista sono permeati dalla musica psichedelica dei Pink Floyd e dei Beatles, del Rock progressivo e dai Cantautori del mito dei viaggi in oriente, delle comuni dei figli dei fiori, dalle contestazioni del '77 all'autonomia femminista e al rifiuto dei punk in anni di piombo per lo Stato italiano.

Le prime produzioni artistiche sono le poesie legate ad una grafica surreale e ispirate a De Chirico e Max Ernst per poi approfondire il percorso con gli insegnamenti di Picasso, Duchamp, Rauschemberg, Manzoni e altre influenze decodificandone i linguaggi e i messaggi fino ad assorbirli e reinterpretarli con il suo vissuto e la sua personalità.Si dissocia culturalmente dalla sua città nel 1999 Con l’intento di non esporre più sue opereDal 2001 cura il sito web netdada www.museocoevo.itNel 2003 presenta la poesia dada di dissociazione/associazioneVidimata dai 4 piu’importanti musei d’ Amsterdam

immagini e reciclo

E' logico che la prima domanda che ci si pone ormai di fronte ad una immagine non riguarda né la sua struttura, né il suo senso, ma la sua origine: Da dove proviene? Chi la mostra? Da quale "bagaglio di immagini" è stata estratta? Nella nostra civiltà saturata di segni le immagini esistono quasi allo stato di natura. Alcuni artisti (tra questi Maurizio Baldrini) manipolano così "l'esser-già-stato immagine" delle cose. L'immagine e l'oggetto costituiscono così un punto di partenza, più che un obiettivo artistico, dove gli artisti funzionano come delle fabbriche di riciclaggio. Dato che le immagini preesistono ormai ad ogni operazione artistica gli artisti non le fanno più risalire dal fondo della loro interiorità, ma, reperendone le fonti, penetrando nel loro ambito, le estirpano dal contesto al fine di acclimatarle altrove. Le Decodificano e le Ricodificano.
in Maurizio Baldrini l'azione creativa si svolge raccogliendo determinati materiali di largo consumo, usati dal fine raggiunto, manipolando immagini e altro materiale visivo. Un'opera simbolica è "l'albero della vita" del 1989: un'operazione concettuale di forza non comune, un'istallazione scultura formata di rotoli di cara e cartone con alla base un ceppo di legno, materiale creato e usufruito per scopi industriali/commerciali. Raggiunto il fine il materiale da escludere viene destinato al macero, qui l'artista interviene e ricontestualizza il tutto creando un albero con i materiali estratti dall'albero proponendo un concetto mentale a ritroso regolando il passaggio dal naturale al culturale. In questo modo la poetica dell'artista si impegna in primo luogo ad afferrare le immagini attraverso rapporti che uniscono il visibile, la materia e la loro intelleggibilità.